Diradamento capelli: le cause più comuni e come identificarle

Il diradamento dei capelli, o alopecia, è una condizione che affligge milioni di individui a livello globale, manifestandosi con una progressiva riduzione della densità capillare. Nonostante sia spesso associata all’invecchiamento, può colpire persone di ogni età e sesso, generando un impatto significativo sulla qualità della vita e sull’autostima. Comprendere le cause sottostanti è fondamentale per un approccio terapeutico efficace e personalizzato. Questo articolo si propone di esplorare le eziologie più frequenti del diradamento dei capelli, fornendo una panoramica delle principali manifestazioni cliniche e degli strumenti diagnostici.

Fisiologia del ciclo del capello

Per apprezzare appieno le cause del diradamento, è essenziale richiamare la fisiologia del ciclo di vita del capello. Ogni follicolo pilifero attraversa ciclicamente tre fasi principali:

  • Anagen (fase di crescita): la più lunga, dura tipicamente 2-7 anni. In questa fase il capello cresce attivamente.
  • Catagen (fase di transizione): breve, dura circa 2-3 settimane. La crescita si arresta e il follicolo si restringe.
  • Telogen (fase di riposo): dura circa 2-4 mesi. Il capello rimane ancorato al follicolo prima di cadere, facendo spazio a un nuovo capello in fase anagen.

Un diradamento significativo si verifica quando l’equilibrio tra queste fasi viene alterato, con una predominanza di capelli in fase telogen o una riduzione della durata della fase anagen.

Alopecia androgenetica: la causa più frequente

L’alopecia androgenetica, comunemente nota come calvizie ereditaria, rappresenta la causa più diffusa di diradamento sia negli uomini che nelle donne. È una condizione poligenica, ovvero influenzata da più geni, e ormono-dipendente. Negli individui geneticamente predisposti, gli ormoni androgeni, in particolare il diidrotestosterone (DHT), derivato dal testosterone, agiscono sui follicoli piliferi del cuoio capelluto. Il DHT provoca un processo di miniaturizzazione follicolare, whereby i follicoli sensibili si rimpiccioliscono progressivamente ad ogni ciclo di crescita, producendo capelli più sottili, corti e depigmentati, fino alla completa atrofia del follicolo.

La sua presentazione clinica varia:

  • Uomini: tipicamente si manifesta con una recessione dell’attaccatura frontale e un diradamento sulla corona (vertex). La scala Hamilton-Norwood è utilizzata per classificarne la gravità.
  • Donne: il diradamento è spesso diffuso, con un assottigliamento più evidente sulla parte superiore del cuoio capelluto, pur mantenendo solitamente l’attaccatura frontale. La scala Ludwig ne descrive gli stadi.

Telogen effluvium: caduta diffusa acuta o cronica

Il telogen effluvium è una condizione caratterizzata da una caduta diffusa e improvvisa di capelli, spesso in seguito a uno stress fisiologico o psicologico significativo. Si verifica quando un numero elevato di follicoli piliferi passa prematuramente dalla fase anagen alla fase telogen. Tra le cause scatenanti più comuni troviamo:

  • Stress fisico o emotivo intenso: interventi chirurgici, traumi gravi, lutti, periodi di forte ansia.
  • Malattie febbrili acute: influenza, infezioni gravi.
  • Carenze nutrizionali: deficit di ferro (anemia sideropenica), carenza di zinco, biotina o vitamine del gruppo B.
  • Disordini tiroidei: ipotiroidismo o ipertiroidismo.
  • Farmaci: alcuni farmaci possono indurre un telogen effluvium, tra cui anticoagulanti, betabloccanti e antidepressivi.
  • Post-partum: noto come telogen effluvium post-partum, dovuto alle rapide fluttuazioni ormonali dopo il parto.

Il telogen effluvium può essere acuto (della durata di alcuni mesi) o cronico (persistente per più di sei mesi).

Altre cause di diradamento capillare

Oltre alle forme più comuni, diverse altre condizioni possono contribuire al diradamento dei capelli:

Causa Descrizione
Alopecia areata Malattia autoimmune in cui il sistema immunitario attacca erroneamente i follicoli piliferi, causando chiazze di perdita di capelli rotonde e lisce. Può colpire qualsiasi area pelosa del corpo.
Tricotillomania Disturbo psicologico caratterizzato da un impulso irrefrenabile a strapparsi i propri capelli. Provoca diradamento e chiazze irregolari.
Tinea capitis Infezione fungina del cuoio capelluto, comune nei bambini, che può causare diradamento e chiazze di caduta dei capelli accompagnate da squame e infiammazione.
Traumi fisici o chimici Eccessivo styling con calore, trazioni costanti (es. trecce molto strette – alopecia da trazione), trattamenti chimici aggressivi (decolorazioni, permanenti) possono danneggiare il fusto del capello e il follicolo.
Malattie croniche Alcune condizioni sistemiche come il lupus eritematoso sistemico o la sclerodermia possono portare a cicatrici del cuoio capelluto e alopecia cicatriziale, con perdita di capelli permanente.
Carenze nutrizionali Oltre a quelle menzionate per il telogen effluvium, altre carenze gravi (es. proteine) possono influenzare la salute dei capelli.
Squilibri ormonali Oltre all’androgenetica e al post-partum, altre condizioni ormonali come la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) possono contribuire al diradamento femminile.

 

Diagnosi e valutazione

La diagnosi del diradamento dei capelli richiede un’attenta anamnesi medica, un esame obiettivo del cuoio capelluto e, in alcuni casi, test diagnostici specifici. Il medico, spesso un dermatologo, valuterà la storia familiare del paziente, l’insorgenza e l’andamento del diradamento, l’uso di farmaci e la presenza di altre condizioni mediche.

Gli strumenti diagnostici possono includere:

  • Tricoscopia (dermatoscopia del cuoio capelluto): esame non invasivo che consente di visualizzare i follicoli piliferi e il cuoio capelluto in ingrandimento, identificando segni specifici di diverse alopecie (es. miniaturizzazione, punti neri, vasi anomali).
  • Tricogramma: esame microscopico di un campione di capelli strappati, per determinare la percentuale di capelli nelle diverse fasi del ciclo e identificare anomalie strutturali.
  • Esami del sangue: per escludere carenze nutrizionali (ferro, ferritina, zinco, vitamina D), disfunzioni tiroidee (TSH, FT3, FT4) o squilibri ormonali (testosterone libero, SHBG, prolattina).
  • Biopsia del cuoio capelluto: in casi selezionati, soprattutto quando si sospetta un’alopecia cicatriziale o altre condizioni infiammatorie, può essere eseguita una biopsia per un esame istopatologico.

Un’accurata identificazione della causa sottostante è il primo passo verso un piano di trattamento mirato e l’ottenimento dei migliori risultati possibili nel contrastare il diradamento dei capelli. Se noti un diradamento significativo o improvviso, è sempre consigliabile consultare un medico specialistico per una diagnosi precisa e consigli terapeutici adeguati.